Come curare l’Ipertrofia Prostatica Benigna?

L’ipertrofia prostatica benigna (IPB) è una patologia molto comune negli uomini sopra i 50 anni. Si tratta di un ingrossamento benigno della prostata, che può causare disturbi urinari anche invalidanti. Fortunatamente, oggi esistono terapie efficaci che possono migliorare notevolmente la qualità della vita.

Il Dr. Giuseppe Ocello, urologo andrologo a Palermo, accompagna quotidianamente i pazienti nella gestione di questa condizione, dalla diagnosi al trattamento più indicato in base al singolo caso.

Cos’è l’ipertrofia prostatica benigna?

L’IPB consiste nell’aumento di volume della prostata, una ghiandola che circonda l’uretra maschile. Con l’avanzare dell’età, l’ingrossamento può comprimere l’uretra, ostacolando il normale flusso urinario.

Non si tratta di un tumore, ma di una condizione benigna che può comunque avere un impatto importante sul benessere del paziente se non trattata correttamente.

Quali sono i sintomi principali?

I sintomi dell’IPB si sviluppano gradualmente e spesso vengono sottovalutati. Tra i più frequenti:

  • Difficoltà a iniziare la minzione

  • Getto urinario debole o intermittente

  • Sensazione di svuotamento incompleto

  • Aumento della frequenza urinaria, soprattutto notturna

  • Urgenza improvvisa di urinare

Come si diagnostica?

La diagnosi dell’IPB richiede una visita urologica specialistica, durante la quale il medico può eseguire:

  • Esplorazione rettale

  • Ecografia prostatica

  • Flussometria urinaria

  • Dosaggio del PSA (Antigene Prostatico Specifico)

Questi esami permettono di valutare la dimensione della prostata, escludere la presenza di tumori e misurare il grado di ostruzione urinaria.

Trattamenti disponibili

Il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna dipende dalla gravità dei sintomi e dalla risposta del paziente alla terapia. Si può intervenire su tre livelli: farmaci, terapie mininvasive o chirurgia.

Terapia farmacologica

È la prima scelta nei casi lievi o moderati. I farmaci più utilizzati sono:

  • Alfa-bloccanti: rilassano i muscoli della prostata e dell’uretra, migliorando il flusso urinario.

  • Inibitori della 5-alfa-reduttasi: riducono progressivamente il volume prostatico.

Terapie mininvasive

Quando i farmaci non sono efficaci o tollerati, si può ricorrere a trattamenti ambulatoriali come:

  • Terapia con onde d’urto a bassa intensità (tecnica innovativa non invasiva)

  • TUMT (termoterapia transuretrale)

  • Laser verde o altre tecniche endoscopiche

Chirurgia

Nei casi più avanzati si può optare per la resezione transuretrale della prostata (TURP) o altri interventi chirurgici che rimuovono parte del tessuto prostatico.

Prevenzione, diagnosi e soluzioni terapeutiche

Una diagnosi precoce e un trattamento personalizzato possono prevenire complicanze e restituire al paziente una vita serena.

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